martedì 9 ottobre 2012

Azione.
L'azione è ciò che più caratterizza ogni nostra opinione su persone, su situazione, è il riassunto delle azioni che compiamo o che subbiamo che formano la nostra raccolta dati. Il nostro cervello registra,analizza e immagazzina,colliso alla nostra affettività forma quelli che siamo.
Io a 35 anni,preso coscienza di questo ho completamente rivisto il mio modo di vivere,giudicare le persone e le situazioni con cui mi imbatto ogni giorno fino al punto di aver completamente cambiato il mio pensiero educativo con i miei 5 figli.La società in cui viviamo non mi collima molto e questo per molto tempo mi ha spiazzata perchè trovavo molto complicato conciliare il tutto,non c'era equilibrio o ero troppo estremista da un lato,oppure di riflesso troppo permissiva, così da mettermi sempre in discussione,covando il malpensiero che tutto quello che mi veniva detto o fatto notare forse non era sbagliato e quindi era da valutare.Certamente questo può indurre all'idea che forse ero molto insicura,magari lo ero,ma avevo la convinzione di analizzare di più,di riflettere e non sottovalutare niente da qualsiasi parte venisse.Cercavo come dire un "punto di gravita permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente"bene,senza nulla togliere al grande Battiato,ma questo è una grossa stronzata!!!!!!
Oggi viviamo una situazione che è in continuo mutare,la società va veloce come la luce niente è stabile,tutto è liquido(modernità liquida )come si può maturare una filosofia di vita immutabile?Come puoi dire ad un figlio "è cosi e basta" eppure lo è stato per noi da piccoli ,i miei davano dei divieti erano quelli ed io non stavo li a discutere si campava così "quello si fa e questo no"era per così dire naturale.oggi?????Cosa si fa e cosa non si fa?????Tutto è relativo,per anni ci hanno indottrinato di moralismo,non era importante chi eri,era importante come ti comportavi e non cercare una verità per la nostra vita,bensì bastava essere tutto sommato brave persone avere una certa condotta di vita.Adesso invece i nostri figli vivono in momento storico dove tutto va bene,dove farsi le canne,o altro, è tutto sommato tollerato,dove puoi scegliere che attitudine sessuale avere,dove non importa chi sei ma come appari.Davanti a questo quale filosofia di vita,o moralità può tenere lontano i miei ragazzi dallo sprecare la loro vita??????
Sono diventata molto concreta,non estremista,ma concreta c'è una sola verità che nella vita fa la differenza sapere,non una filosofia,un regola morale, bensì un fatto storico CRISTO MORTO E RISORTO.Il sapere e lo sperimentare nella propria vita la misericordia di Dio Padre,ti rende consapevole del valore del proprio essere adesso qui in questo momento,per cui punti lo sguardo verso l'alto ed il tuo vivere diviene un andare a Cristo,cioè un aspirare alla santità così che fare o non fare fa la differenza, così che il tuo apparire esterno poca importa, importa dove stai andando, ecco che l'azione è determinante per la formazione di un individuo oggi più che mai,non formano quello che siamo e le persone che i nostri figli saranno , le parole dette, le nozioni di cui tanto ci preoccupiamo che ricevono a scuola,ma l'azione, il mio andare verso Cristo sarà determinante nella vita della mia famiglia.
Attraverso l'azione vaglio tutte le scelte, si fa ciò attraverso cui si arriva a Cristo.

giovedì 22 marzo 2012

IL LATO B DELLA CRISI


Nella giornata di oggi ho incontrato tante persone,tutte molto diverse fra loro,per estrazione sociale,per lavoro,stile di vita,parlando con loro, mi sono resa conto che tutti abbiamo in comune uno stesso stato d'animo, una sorta di" insoddisfazione",quasi come un tatuaggio che dimentichiamo di avere,che però qualcuno ogni tanto ci fa notare.La crisi sociale ed economica che viviamo,ne parlo non politicamente, ma come madre che deve fare bene i suoi conti ogni giorno,ci rende forse per alcuni aspetti più fragili,meno sicuri,anche forse più nevrotici,ma ci sta dando anche una grossa opportunità.Qui dalle mie parti c'è un detto popolare che dice "stavamo meglio quando stavamo peggio" riferendosi agli anni in cui si era poveri,magari nel dopo guerra,per spiegare che tanta evoluzione sociale ed economica ha portato ad un raffreddamento dei rapporti umani,ed anche a delle dinamiche di vita,che ci  proiettano sempre verso il domani senza farci godere del presente.Tutto ciò può sembrare poco,parole messe bene ma che in realtà non dicono niente,personalmente sono convinta che il vivere in tutto questo tram tram,sia diabolico,perchè si entra in un menagè che lascia poco tempo alle necessità dell'anima che a poco a poco si spegne,ed anche il nostro cervello non codifica più i messaggi che quest'ultima gli lancia,un pò come quando dopo un lungo tempo con un regime alimentare scorretto non si riconoscono più i bisogni reali da quelli fittizi in rapporto al cibo.  Non riconoscendo più i bisogni dell'anima essa si ammala,è un ammalarsi lento e degenerativo dal quale difficilmente se ne esce.Credo essere una situazione molto frequente nella nostra società,mi frulla in testa l'idea che forse questa crisi possa in qualche modo rimettere le priorità al posto giusto,possa spingerci verso l'altro,l'altro che vediamo nelle nostre stesse condizione,schiacciato dagli stessi problemi,allora poco importa il target sociale, poco importa la figura professionale ci si incontra nella sofferenza,nella difficoltà,ecco che la crisi diventa un opportunità, il vedersi costretti a tornare al concreto,ad una quotidianità semplice,a riscoprire la bellezza dell'altro,e sopratutto il non doversi più preoccupare di come gestire il domani.Tremendo, ci hanno per anni tartassato che dovevamo assicuraci qualsiasi cosa per il futuro,polizze vita,polizze per lo studio dei figli,dovevamo diventare tutti esperti di titoli in borsa,sempre a preoccuparci del futuro e da dove ha avuto origine la crisi,cosa è fallito?
E' fallito proprio il mondo bancario,assicurativo questo vivere per il domani,ma il domani non è dell'uomo. Il mio pensare è giunto a questo:" ogni giorno ha la sua croce e il domani è del Signore", per quando mi riguarda vorrei imparare a viver un pò come i miei nonni con la semplicità e la pace nel cuore per poter godere al massimo di mio marito,dei mei figli, senza che niente mi distolga da questo,nessun grosso progetto da portare avanti,senza dovermi programmare i prossimi vent'anni con il pensiero di quello che potrà accadere,e se non accadrà?Avrò sprecato tante energie inutilmente.

martedì 20 marzo 2012

Presentazione

Ciao a tutti,eccomi qua,sono venuta a vedere l'effetto che fa!
EH si! Devo ammettere che dà un pò l'idea "adesso scrivo anch'io un libro".
La mia amica Vale aveva ragione è un buon passa tempo,anche se io di tempo ne  ho veramente poco,mamma di 5 meravigliosi figli dono di un amore più Grande.
Mi chiamo Serena, ho 35 anni,sposata da 14,di professione faccio la parrucchiera,e mi divido tra casa e lavoro.
Vi starete chiedendo a cosa sono sopravvisuta, a quale catastrofe,o peggio a chissà quale strana malattia,io sono sopravvisuta ad un padre sessantottino e una madre socialista,solo la conversione mi ha salvata!!! 
All'ora di cena a casa mia non si vedevano i PUFFI, ma il telegiornale rigorasamente rai due,con tanto di commenti fra i miei,e se ci stava bene anche uno scambio non proprio soft di opinioni politiche e sociali.
Mio padre classe 49,cresciuto in un piccolo paese di montagna,lui metalmeccanico ferito nell'onore,comunista dentro fuori e tutto intorno,con un cuore ribelle, mi ha trasmesso la passione per la buona musica,quando tutti i miei compagni ascoltavano le canzoni di Sanremo io ballavo sulle note di Janis Joplin,Aretha Franklin,e i grandi dello scenario musicale degli anni 70'.
Veniamo a mia madre, donna dinamica sempre con qualche impegno irrevocabile,per il quale era già in ritardo,quindi qualsiasi cosa dovevi dirgli lo dovevi fare dopo.Politicamente sempre impegnata,in prima fila per i diritti delle donne,dei più deboli,e ferratissima sulle questioni sindacali.
Tutta questa premessa è fondamentale per capire un  po' chi sono,il mondo nel quale si è formata la mia persona,è da qui che nasce il mio bisogno di ricerca del concreto,di qualcosa o di qualcuno, che portasse il mio sguardo a puntare più in alto.C'è una bellissima canzone di Claudio Chieffo che rende benissimo l'idea :"e così che volando volando anche un piccolo cuore se ne va attraversando il cielo verso il Grande Cuore,volando dritto verso il suo destino".